lunedì 31 agosto 2009

[Intervista multipla] Il videogioco: è medium?

In foto: Robocop visto di sbieco



Ecco come, a grandi linee, sarà strutturato un tipico podcast condotto da gente mentecatta quale: noi borderline.

Tutti i personaggi famosi d'appresso elencati sono di fantasia e non esistono affatto, mentre qualsiasi riferimento a fatti e ludiche faccende è puramente casuale (tipo che l'abbiamo tirato a sorte con un D20).

Ciao a tutti. Dunque, cosa ne pensate dei negri nell’ultimo Resident Evil?


Croal: Io la penso come…


Tu stai zitto. Non tocca a te ora. Matteo…?


Matteo Bittanti: Beh, ecco. Ero a lustrarmi i miei nuovi pantaloni multitasca Nike, color Running, quando mi è capito di gettare un occhio sull’ultimo numero di Egge.

A pag. 135 ho letto questo: “Ciao, sono Randy. Tu come ti chiami? Vuoi essere mio amico?”. Insomma, è andata cosi.


Giusto. Ma perché i capelli rasta? Credi sia proprio necessario?


Croal: Io la penso come…


Tu stai zitto. Ti abbiamo detto che devi stare zitto. Non lo abbiamo chiesto a te. Matteo?


Bittanti: Ueda è un grandissimo game designer. Nell’ultima GDC, ovvero la Giovani Donnole Croal, è stato appurato che…


Croal: Come? La Giovani Donnole…


Bittanti: Tu stai zitto, e lascia parlare gli altri.


Infatti.


Bittanti: Dicevo. Ueda è il mio pettine, da domani. Tifo per il 69.


Infatti. Ma... Metalmark?


Bittanti: Chi? Mai sentito nominare.


E… AYOMI?


Bittanti: Che robba è?


Si, ma almeno Virgigna Petrarca?


Bittanti: Una volta mi è apparsa in sogno. Era morta. Come sul blog di Metalmark. Io sogno la gente morta. Mi ha detto una cosa su Zelda. Un segreto che avrei dovuto serbare. Ma non sono riuscito a capire tutto.


E perché?


Bittanti: Perché era morta, farfugliava. E comunque mi ha detto che il simbolo della Triforza è nient’altro che la fica. Però tu scrivi utero, che è più da me e fa più tendenza.


Aspetta, ma quello non é… massì! E’ Hideo Kojima!! Hideo, vieni Hideo!


Kojima: Ciao ragazzi. Scusate, avete visto Metalmark? Dovevo rilasciare un’intervista per AYOMI…


Bittanti: Chi?!


Hey, ma… quello non è Raul… Carbonchio? Ciao Raul!


Bittanti: Hey Raul! Are you Real?


Carbonchio: Ciao a tutti! Scusate, cerco Metalmark. Lo avete visto passare?


Bittanti: Ma che robba è?!


Croal: Comunque, per tornare al punto, io la penso come…


Te la spacchiamo quella faccia da Joypad. Carbonchio, per favore, chiama Steven Seagal. E tu, Hideo, esci immediatamente da quello scatolone. Hai rotto il cazzo con lo stealth. Quando lo fai un racing game fatto bene? Eh? Eppoi… Hey, ma quello non è Steven Seagal? Ciao Steven!


Steven Seagal: No. Io sono Stivel. Stivel Seagan.


Bittanti: Vabbeh, tanto non cambia un cazzo. Senti, ma hai presente Exit Wounds? Oh, quanto cazzo è fregno. Mi cimenterò in un’analisi esegetica, per la gioia di grandi, piccini e zombie.


Croal: anche quelli negri dell'Africa, vero?


Cristo, Croal, taci…


Croal: chiedo venia.


Appunto. Ma torniamo a noi. Dunque, Carbonchio, il videogioco è ancora un medium? E se sì, perché tu respiri ancora?


Carbonchio: No, è che… ma ci sta un caffè?


Hey, ma quello non è Robocop? Ciao Robocop!


Robocop: Ciao. Scusate, avete visto Metalmark?


Bittanti: Chi?!


Robocop: Metalmark! E’ un essere… di metallo, no?


Stivel Seagan: L’Aikido è la forza del Chi che contribuisce a creare l’armonia nell’Universo conosciuto, grazie all’utilizzo delle energie interiori…


Bittanti: Ho visto il tuo Giustizia a tutti i costi. Eri bella in bikini. Sai che a San Francisco il Fernet Branca fa tendenza?


Robocop: Perché lui non parla?


Croal: …


Robocop: E’ un sospettato? Procedo all’arresto?


Croal: …


Robocop: Ah, ho capito. E’ Croal.


Grazie a tutti, ma ora tornate a casa.

Croal, tu aspetta qui ancora un attimo...



Felicia Ferrara


Ciro Ferrara non sta nella palle dopo il 3-1 ai danni della Roma e a caldo commenta la prestazione di Diego: «Queste qualità le aveva dimostrate già con il Milan e il Chievo, tecnicamente fortissimo ma non solo tecnicamente, anche fisicamente e tatticamente quando chiude e corre in fase difensiva. Abbiamo bisogno che tutti collaborino e Diego lo ha fatto benissimo».

SUI CAMBI E LA TATTICA - Su Del Piero l'allenatore della Juve è altrettanto chiaro: «Quando un giocatore resta fuori sono anche un po' cazzi suoi. Capisco Alessandro ma il suo umore non ptoeva essere alle stelle, così come per altri giocatori. Oggi ho fatto questa scelta e devo proseguire con il cervello non con il cuore a fare le scelte». Ferrara ha espresso la sua sulla partita e ha sottolineato qualche difetto che comunque si è visto nell'arco dei 90': «Sul 2-1 facevamo poco possesso palla e la Roma ripartiva. Qualche difficoltà c'è stata anche se il primo tempo siamo stati perfetti, a parte il gol subito. Recuperavamo sempre palla e siamo stati incisivi in fase offensiva poi alla fine abbiamo avvertito un po' di fatica, ma nel complesso abbiamo visto una Juve da squadra vera e ha meritato la vittoria. Non soffrire in casa della Roma non è così semplice. L'importante è che alla fine abbiano puppato». Ferrara dice la sua anche su Camoranesi e Marchisio: «Camoranesi l'ha messo dentro perché è fatto così, ci piace di pucciare. Sa anche tenere palla, fa salire la squadra e può fare il colpo vincente. Non aveva tanti minuti nelle gambe perché veniva da un infortunio alla caviglia, ma è chiaro che avendo a disposizione tanti giocatori li devo motivare tutti. Tiago? Gioca lui perché sa proporre meglio la manovra rispetto a Poulsen che è un giocatore che esprime il meglio di sè davanti alla difesa o negli spogliatoi alle prese col bricco del thé».

SUL CAMPIONATO - Sulla situazione in classifica Ferrara è sibillino: «Io vorrei che finisse ora il campionato e vaffanculo a quelli che pagano l'abbonamento a Sky. Sei punti sono ancora pochi, sei punti non contano, conta solo la vittoria che fa morale e ci convice che abbiamo giocatori e una squadra forte. È talmente lunga la strada che le insidie e i pericoli sono dietro l'angolo, soprattutto se continuo a non far giocare quel busone di Zebina. Tra l'altro tra 15 giorni ancora a Roma contro la Lazio. Abbiamo visto nel derby come umore può cambiare da una settimana all'altra».

LO SPIRITO - Ciro Ferrara si gode il primato in classifica e lancia la sfida a distanza all'Inter, che con il successo di ieri nel derby per 4-0 ha impressionato il tecnico bianconero. «I nerazzurri hanno dimostrato di essere una grande squadra - ha ammesso Ferrara in conferenza stampa - Mi ha impressionato eccome. Penso che anche noi, però, con questa vittoria contro la Roma e con questa prestazione li abbiamo impressionati. Ma non dobbiamo dare risposte a nessuno, solo a noi stessi. Stasera hanno visto tutti un'ottima Juventus, con uno spirito che sarebbe piaciuto all'avvocato Agnelli».

MARCHISIO KO - Unica nota dolente della serata della Juventus all'Olimpico contro la Roma è l'infortunio di Claudio Marchisio che, convocato dal ct Marcello Lippi per il doppio impegno degli azzurri nelle qualificazioni mondiali contro Georgia (5 settmbre) e Bulgaria (9 settembre), rischia ora di dover dare forfait. «Ha preso un brutto pestone al piede sinistro - ha detto Ferrara - e bisognerà valutare con calma. Il rischio che salti la convocazione in nazionale c'è».


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