Terrorizzato dall'annuncio di Sonic the Hedgehog 4, lo staff di Outcast si riunisce attorno a un falò e prova a sdrammatizzare raccontandosi storie dell'orrore. Ed è così, mentre un Bortolotti si assenta un attimo per investire un povero ciclista e un Antonelli affoga nella melma della (non) connettività abruzzese, che nasce il nuovo Outcast. Un Outcast snello, frizzante, croccante, velocissimo e sviluppato da Dimps, ma per conto di Sonic Team.
In questo episodio:
Outcast, le novità [00:42], Sonic the Hedgehog 4 [04:39], i protagonisti timidi [10:30], il Millennium bug di PlayStation 3 [19:47], il marketing di Heavy Rain fa male ai videogiochi [24:32], gli sviluppatori indie sono antipatici [34:23], l'ennesima stronzata di Peter Molyneux [50:25], siamo tutti dei pipponi [55:36], così poco tempo, così tanto da videogiocare [63:52].
Soundtraccia: Losing Hope - Paolo Giacci / Outcast - Andrea Babich / Title Screen - Sonic The Hedgehog OST / Yesterday of Tomorrow - Paolo Giacci / Star Light Zone - Sonic The Hedgehog OST / Marble Zone - Sonic The Hedgehog OST
Modi per ascoltarci:
Outcast su iTunes
Il link diretto all'mp3 di questo episodio
--
Per contattarci:
Scrivi ad Outcast - outcastlive@gmail.com
Il blog di Andrea Babich: The Babich Playground
Il blog di Andrea Maderna: L'Edicola di giopep
Il blog di Elena Avesani: Puffetti rosa
Il blog di Lorenzo Antonelli: Bunker
Il blog di Luigi Marrone: E-Self Electronic Self
Il blog di Mattia Ravanelli: Zave's
In questo episodio:
Outcast, le novità [00:42], Sonic the Hedgehog 4 [04:39], i protagonisti timidi [10:30], il Millennium bug di PlayStation 3 [19:47], il marketing di Heavy Rain fa male ai videogiochi [24:32], gli sviluppatori indie sono antipatici [34:23], l'ennesima stronzata di Peter Molyneux [50:25], siamo tutti dei pipponi [55:36], così poco tempo, così tanto da videogiocare [63:52].
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Mancare il podcast è stato un peccato, ma investire i ciclisti è sempre un piacere.
RispondiEliminaNon avevo sentito la sigletta di Bisboch. Modern Bisboch Beck Guilt.
RispondiEliminaSì. Beck-amore. Anche ascoltare il nuovo dei Gorillaz. Ma è una sigla demo che crescerà quando a bortolotti passerà il ciclo. Quello del ciclista.
RispondiEliminaBella puntata ;) un pò corta, ma almeno dovrebbe aumentare la frequenza.
RispondiEliminaPer favore togliete maderna in modalità chat erotica.
Fleym
Che poi, "un po' corta", sticazzi, abbiamo comunque fatto un'ora e un quarto, è quasi lunga come l'episodio tre del vecchio Outcast. :D
RispondiEliminaSi, comunque per il cazzo nero!!!
RispondiEliminaE prima mi muore il cane e non posso esserci.
E poi non mi va internet che sento tutto una merda.
Abbasso me stesso, abbasso.
L'importante è che tu ci sia a parlare dei cazzi di Dante nel magazine.
RispondiEliminaFinalmente!! Non vedevo l'ora. E anche se vedo l'ora e mi rendo conto che fra 6 ore debbo alzarmi e partire, non posso andare a dormire senza ascoltare prima OC :)
RispondiEliminaRiguardo la scena indie, ritengo la loro "chiusura", l'astrusità programmatica delle loro proposte, sia la loro ragion d'essere. Se gli sviluppatori indie provassero a fare qualcosa di convenzionale - quindi, di mainstream - verrebbero automaticamente affossati dalle produzioni miliardarie che affollano quel campo. Buona parte degli esperimenti indie risulterà in tal senso fine a se stessa, ma è la condizione necessaria affinché sorgano nuove idee; esse, in un secondo momento, confluiranno nel mainstream, addomesticate - lì sì - in una formula molto più accessibile.
RispondiEliminaSì, il discorso è ampio, c'è modo e modo di essere "chiusi" e per essere non convenzionali non è obbligatorio sputare in faccia al tuo pubblico. Tant'è che molti non lo fanno. Che poi ci sia chi apprezza farsi sputare in faccia, per carità.
RispondiEliminaitunes si rifiuta di scaricare ...
RispondiEliminaSì, purtroppo l'hosting ci ha tirato un brutto tiro e l'ha fatto il giorno in cui sono partito per San Francisco. O gli altri riescono a risolvere, o siamo down fino a lunedì. :(
RispondiEliminaCacchio, fate piegare in due dalle risate. Ma il prossimo podcast a quando?
RispondiEliminaSe non ci sono inconvenienti fra una settimana.
RispondiEliminaLa situazione in cui gli sviluppatori sputano in faccia al proprio pubblico è estremo e non conosco casi del genere. Le robe indie che ho provato erano sì *meno* accessibili dei prodotti mainstream, ma mai totalmente non-fruibili. A parte forse il citato - da voi nel podcast - "The Path", che ho appena provato, mi fa cagare, e vabbeh. Comunque, ho un problema col podcast. Sull'autobus, mentre vi ascolto nelle cuffiette, la gente mi vede e sente ridere, perciò mi guarda strano, forse pensa che sono pazzo. Cosa si fa in questi casi?
RispondiEliminaNo, beh, ma infatti il discorso è su un certo tipo di approccio, non su *tutta* la scena indie. Non c'è nulla di male ad essere meno accessibili, ci mancherebbe.
RispondiEliminaPer le risate, goditele: se stai ridendo e gli altri no, stai meglio di loro. :)
Peraltro c'è da dire che "The Path" non è fruibile dacché, in un certo senso, tematizza quella fruibilità. Ossia: diamo per scontato che, in quanto giocatori, dobbiamo sempre fare ciò che dice il gioco. E se per una volta tale regola, apparentemente sacrosanta, non valesse? Non so. Nonostante come gioco non mi piaccia, "The Path" acquista un certo valore se consideriamo come gli autori abbiano mirato a "smontare il giocattolo". Cioè, lo apri, strappi via le molle, poi grazie al cazzo che non funziona (non è fruibile): però, in compenso, ti sei levato la curiosità di guardare che c'è dentro. E poi, in altri ambiti, non è certo una novità, quella di mettere a dura prova la pazienza dello spettatore: ve lo siete mai visti un film di Warhol, per dirne uno?
RispondiEliminaAltro che sputare in faccia, quello ti urina proprio in bocca XD. Comunque, mi fa riflette il fatto che negli store digital delivering, di solito, la categoria "indie" va a braccetto con quella "casual". Non mi è chiaro da cosa abbia origine tale associazione ma, come dire, in un certo senso, mi inquieta :D.
RispondiEliminaNo no, ma calma: che in The Path la cosa sia voluta e "a tema" mi sembra abbastanza evidente e se vogliamo pure interessante. Resto però dell'idea che si potessero ottenere risultati simili e trasmettere messaggi simili senza pisciare in bocca. :)
RispondiEliminaChe poi lo si faccia in tutte le forme espressive, figurati. Infatti è una notizia per modo dire, il fatto che ci si pisci in bocca anche nel videogioco.
Riguardo Sonic 4, non mi ricordo più che si diceva nel podcast O_O. Me lo vado a risentire. Comunque, ho visto le prime foto trapelate qua e là nel web, e mi pare na bella minchiata per strappare soldi ai fan. Per dire. Hanno ripreso il Green Hill Zone del primo Sonic praticamente uguale, solo peggiorando, in relazione al contesto tecnoludico coevo - lol, rigurgiti bittantiani - il comparto estetico. Spero nonostante l'inutilità dell'operazione, venga fuori un giochino decente - perché c'è anche il pericolo, così come avviene a scuola, che gli sviluppatori non sappiano neppure copiare.
RispondiEliminaUff. Ma sbaglio o di nuovo non funziona più un cazzo?
RispondiEliminaSì, infatti, giopep, come dici te, in "The Path" la modalità di fruizione è assunta come tema (narrativo, se vogliamo) e ciò è evidente. Ho rimarcato la cosa solo perché tentavo di esprimere che la fruizione finisce per essere poco soddisfacente, pretenziosa e vacua, proprio perché è assunta come tema della fruizione stessa: per la serie "il piano interattivo di questo gioco è il piano interattivo dei giochi nel suo complesso", ovvero, una sua problematizzazione. E se il gioco di per sé, in quanto gioco, tradizionalmente inteso, fa cagare, ciò è un po' il prezzo da pagare per avere un medium in grado di riflettere su sé stesso; cosa che dovrebbe costituire un segno della sua maturità, credo; cosa che avviene ormai storicamente altrove senza nessuno si scandalizzi o taccia gli autori di elitarismo fauto e coatto. Peraltro, se vogliamo, "The Path" ha anche un grande pregio, che mi pare dalle vostre parti (mi riferisco alle puntate precedenti del podcast) apprezziate molto (e su cui mi trovate estremamente d'accordo): almeno per veicolare/indagare il "tema" a cui ci stiamo riferendo, il titolo 'Tale of Tales' usa strumenti propri del mezzo videoludico, non abbraccia di peso stilemi caratteristici di altri linguaggi (come avviene in molti RPG, per dire). Cioè, potremmo tirare in ballo la metareferenzialità, una volta tanto non riferita ad un film mancato di un regista mancato (ogni riferimento a Kojima è puramente voluto). Se sto dicendo delle banalità, mi scuso ^___^"
RispondiEliminaIn sostanza, quel che voglio dire è che il videogioco è un ambito dove se fai qualcosa al di fuori dei canoni, divieni immediatamente un fenomeno. Nel bene e nel male: per alcuni sei una merda con, per giunta, la puzza sotto al naso; per altri sei Gesù Cristo. Cioè, spero si superi presto questa situazione che mi pare vincolata alla scarsa maturità del mezzo e alla sua collocazione sociale da sempre "anomala" (mi riferisco alla giovinezza della maggioranza dell'utenza, che fa sì il gioco sia bruscamente etichettato come semplice roba per bambini, agli occhi dei poco informati, che costituiscono ahimè il grosso dell'opinione pubblica; con tutti gli annosi disagi ciò può arrecare al mondo videoludico - censure, luoghi comuni sulla stampa generalista, etc.).
RispondiEliminaOra che ci penso la capacità dimostrata da "The Path" di esprimere il "tema" tramite mezzi proprio del medium, è un aspetto su cui tu stesso chiaramente insisti all'interno dell'ultimo podcast XD. Beh, era un'idea così bella che senza rendermene conto l'avevo interiorizzata ^___^"
RispondiEliminaMa DILLO CHIARAMENTE che vorresti essere invitato ad una puntata di outcast, senza sti inutili wallZ of text e senza fare e-sucking a giopep. Evita di reprimerti fa male - e specialmente quando hai mangiato chili di farinacei - nes pa? u.u/
RispondiEliminaLOL. Ma chi è sto rosicone anonimo? Dove lo vedi sto e-sucking poi, mah... Ad uno non può piacere una cosa che automaticamente deve essere lecchino. Almeno ti firmassi, potrei prenderti un minimo in considerazione. Così sei solo ridicola aria fritta rosichevole.
RispondiElimina